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Il pionieristico satellite ERS-2 sta per rientrare nell'atmosfera terrestre

06/02/2024 273 views 3 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Durante i suoi 16 anni di vita operativa, il secondo satellite europeo di telerilevamento, ERS-2, ha restituito una ricchezza di dati e informazioni che hanno rivoluzionato la comprensione del nostro pianeta e degli attuali cambiamenti climatici. Oltre a lasciare una notevole eredità di dati che continuano ancora a far progredire la ricerca scientifica, questa eccezionale missione ha posto le basi per molti dei satelliti odierni, e favorito il posizionamento dell'ESA in prima linea nell'osservazione della Terra.

Nel 2011 ESA ha deciso di terminare le operazioni di ERS-2 e ha iniziato un processo di abbassamento dell'orbita, e ora è il momento per questo pionieristico satellite di rientrare e disintegrarsi in gran parte nell'atmosfera.

ERS-2 è stato lanciato nel 1995 in seguito al satellite gemello ERS-1, lanciato quattro anni prima.

Al momento del lancio, i due satelliti ERS erano tra i più sofisticati satelliti di osservazione della Terra mai sviluppati.

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Entrambi i satelliti trasportavano un impressionante pacchetto di strumenti tra cui un radar ad apertura sintetica per immagini, un altimetro radar e altri potenti sensori per misurare la temperatura della superficie oceanica e i venti sul mare. ERS-2 aveva anche un sensore aggiuntivo per misurare l'ozono atmosferico.

Questi rivoluzionari satelliti dell'ESA hanno raccolto una quantità di dati sul ghiaccio polare in diminuzione, sul cambiamento delle superfici terrestri, sull'innalzamento del livello del mare, sul riscaldamento degli oceani e sulla chimica atmosferica. Inoltre, sono stati chiamati a monitorare disastri naturali come gravi inondazioni e terremoti in remote parti del mondo.

Le varie tecnologie pionieristiche utilizzate nel satellite ERS hanno posto le basi per missioni successive come la missione Envisat, i satelliti meteorologici MetOp, l'odierna famiglia di missioni di ricerca scientifica Earth Explorer e le Sentinelle Copernicus e molte altre missioni satellitari nazionali, aprendo la strada alle osservazioni di routine che vengono effettuate oggi.

La calotta glaciale della Groenlandia nelle immagini dalle missioni ERS, Envisat e CryoSat tra il 1992 e il 2016
La calotta glaciale della Groenlandia nelle immagini dalle missioni ERS, Envisat e CryoSat tra il 1992 e il 2016

Ad esempio, il radar ERS è stato il precursore del radar nell'odierna missione Copernicus Sentinel-1, il suo altimetro radar ha fornito al sensore della missione Earth Explorer CryoSat l'eredità per mappare i cambiamenti nello spessore del ghiaccio e il radiometro ERS continua a vivere nella versione evoluta imbarcata su Copernicus Sentinel-3.

Il Global Ozone Monitoring Experiment (GOME) di ERS-2 è stato il precursore di SCIAMACHY su Envisat e GOME-2 su MetOp.

Quando è stato lanciato ERS-2, la nozione di cambiamento climatico era molto meno conosciuta e compresa di oggi, ma le missioni ERS hanno fornito agli scienziati i dati che ci hanno aiutato a iniziare a comprendere l'impatto che gli esseri umani stanno avendo sul pianeta.

Migliaia di articoli scientifici sono stati pubblicati sulla base dei dati ERS, e grazie al programma spaziale Heritage di ESA, che garantisce che i dati dei satelliti ora inattivi continuino ad essere migliorati e utilizzati, emergeranno ancora ulteriori scoperte sul cambiamenti del nostro pianeta e sui rischi che corriamo.

Bachu, Cina, dai due satelliti ERS
Bachu, Cina, dai due satelliti ERS

ERS-2 era ancora in funzione quando ESA dichiarò completata la missione nel 2011 e successivamente iniziò ad abbassare la sua altitudine da circa 785 km a 573 km per ridurre al minimo il rischio di collisione con altri satelliti a dimostrazione del forte impegno dell'Agenzia per ridurre i detriti spaziali.

Dopo 13 anni di decadimento orbitale, guidato principalmente dall'attività solare, il satellite ora rientrerà naturalmente nell'atmosfera terrestre. Questo dovrebbe avvenire intorno alla metà di febbraio, con previsioni che saranno sempre più precise man mano che ci avviciniamo al rientro.

L'Ufficio ESA per il monitoraggio e controllo dei "detriti spaziali" sta, ovviamente, monitorando molto da vicino il decadimento dell'orbita del satellite di ERS-2 in coordinamento con diversi partner internazionali e fornirà aggiornamenti regolari nei giorni che precedono il rientro sia sulla pagina delle previsioni di rientro dell'ESA che sul blog Rocket Science.

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