Dai telefoni cellulari alle missioni su Marte - la magia di Marconi e delle sue trasmissioni senza fili
"Era da poco trascorso mezzogiorno, quel 12 dicembre 1901, quando portai la cuffia all’orecchio e mi misi all’ascolto. Il ricevitore appoggiato sul tavolo di fronte era molto rudimentale, con solo qualche bobina, senza valvole, né amplificatori, senza neanche un cristallo".
Sono le parole dell’italiano Guglielmo Marconi, ingegnere elettrico e inventore. Forse il suo ricevitore era davvero rudimentale, ma senza di esso la tecnologia moderna così come la conosciamo oggi non esisterebbe.
100 anni fa, alle 12.30 post-meridiane, a St. John’s, isola di Terranova, il ricevitore di Marconi captò il messaggio del primo telegrafo senza fili che attraversò l’Oceano Atlantico. La comunicazione che segnò un’era – i tre punti della lettera S dell’alfabeto Morse – era partita dall’antenna di 50 metri e mezzo che Marconi aveva installato a 3571 chilometri di distanza, a Poldhu, in Cornovaglia.
Secondo molti esperti, la curvatura della Terra avrebbe impedito la trasmissione del segnale, ma il giovane Marconi (aveva appena 27 anni) li smentì. Nel 1909, Marconi ottenne il Premio Nobel.
In capo a qualche anno, la radio cominciò a trasmettere musica e parole, mentre i transatlantici venivano dotati di trasmettitori senza fili, un’innovazione che avrebbe salvato migliaia di vite umane. Infatti, quando Marconi morì, nel 1937, il quotidiano inglese Daily Herald scrisse che 'il suo oggetto più caro' era una medaglietta d’oro regalatagli da 600 sopravvissuti del naufragio del Titanic.
Nato a Bologna, Italia, nel 1874, da padre italiano, Giuseppe, e da madre irlandese, Annie Jameson, della Contea di Wexford, a vent’anni Marconi si trasferì in Inghilterra, dove William Peace, Ministro delle Poste, ne intravide il potenziale. Durante gli anni ’20, Marconi si interessò alle onde corte ed alle microonde. Le trasmissioni ad onde corte, contrariamente a quelle ad onde lunghe, potevano avvenire di notte senza bisogno di impianti molto potenti. Nel 1932, Marconi e il suo gruppo costruirono il primo impianto telefonico a microonde, antesignano dei sistemi moderni di telecomunicazione.
"Guglielmo Marconi fu un rivoluzionario che persegui' con determinazione la sua visione fino al successo, attraverso tutte le barriere possibili: fisiche, nazionali, culturali, accademiche" - afferma Stefano Zatti, responsabile dell'ESACOM, il sistema di comunicazioni corporate dell'ESA - "costruendo la rampa di lancio per proiettare le comunicazioni dal filo allo spazio".
In suo onore, quando Marconi morì, tutte le trasmissioni radiofoniche del mondo si interruppero per un minuto di silenzio. L’eredità di Marconi è tutta in questo evento irripetibile.