Missione VITA: Paolo Nespoli
Tutte le cose buone arrivano a tre
L'astronauta Paolo Nespoli è nato a Milano lo stesso anno in cui lo Sputnik segnava l'inizio della corsa allo spazio.
Al termine degli studi in aeronautica ed astronautica, Paolo è entrato a far parte al Centro Astronauti Europeo dell'ESA a Colonia, in Germania, ed ha contribuito alla creazione degli impegnativi programmi di formazione.
Uomo d'azione con una mente da ingegnere, Paolo ha applicato tre volte per entrare a far parte del corpo astronauti. La sua testardaggine e la sua preparazione lo hanno infine ripagato: nel 1998 diventa astronauta dell'ESA.
Paolo ha trascorso 174 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale con le missioni Esperia e MagISStra, nel 2007 e nel 2010 rispettivamente.
"Non vedo l'ora di essere di nuovo un extraterrestre. È il modo migliore di concludere la mia carriera di astronauta".
Con la sua prossima missione, il cui lancio è previsto il 28 luglio, Paolo si unirà – tra gli altri – alla sua compagna di equipaggio della precedente missione Esperia, l'astronauta della NASA Peggy Whitson.
Come membro dell'equipaggio della Spedizione 52/53, Paolo lavorerà, vivrà, mangerà e si divertirà con molti astronauti esperti: Fyodor Yurchikhin, Jack Fischer, Randy Bresnik, Sergei Ryanzansky e Peggy Whitson.
Viaggiare in prima classe
Con i suoi 188 cm, Paolo è il più alto astronauta europeo ed uno dei più alti in assoluto (il record appartiene all'astronauta NASA Jim Wetherbee con 193 cm). La prima missione di Paolo lo ha visto prendere parte alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale grazie all'installazione del modulo di costruzione italiana Harmony, anche conosciuto come Nodo 2. Questo nodo di servizio ha aggiunto molto spazio necessario per vivere e lavorare sull'avamposto orbitale, un compito appropriato per uno degli astronauti più alti.
Paolo utilizzerà ogni centimetro di spazio dentro la capsula Soyuz MS-05 che lo porterà in orbita terrestre e sulla Stazione.
La Soyuz MS è la versione più aggiornata del venerabile veicolo di trasporto. Attualmente è l'unico modo in cui gli astronauti possono viaggiare verso l'avamposto – la navicella è stata utilizzata per missioni abitate più a lungo di ogni altro mezzo. Quando fu lanciata per la prima volta, nel 1967, Paolo aveva solo 10 anni.
Per il suo viaggio nello spazio, Paolo siederà nel sedile di destra, nel 134imo volo di una navetta Soyuz.
Dopo aver vissuto e lavorato sulla Stazione Spaziale per oltre quattro mesi, Paolo tornerà a Terra con la stessa navetta Soyuz, che rimarrà attraccata al complesso orbitale durante tutto il periodo della missione con la funzione di scialuppa di salvataggio.
Quando arriverà il momento di partire, Paolo ed i suoi compagni di equipaggio avranno un "duro promemoria" di come è sentire la gravità, dovendo sopportare cinque volte il loro stesso peso durante il rientro.
Comprendere la Terra dall’alto: scienza dallo spazio
L'acronimo Vita sta per Vitalità, Innovazione, Tecnologia ed Abilità ed è stato scelto dall'Agenzia Spaziale Italiana, ASI, che fornisce la missione attraverso un accordo bilaterale con la NASA.
Il significato italiano della parola "vita" riflette gli esperimenti che Paolo eseguirà e la nozione filosofica del vivere nello spazio – uno dei posti più inospitali per l'uomo.
Il logo della missione è stato sviluppato dall'ESA insieme ad ASI ed a Paolo. Tre elementi si distinguono: un filamento di DNA come simbolo della vita e della scienza, un libro come simbolo della cultura e dell'istruzione, e la Terra come simbolo dell'umanità.
Il vasto programma scientifico della missione Vita comprende esperimenti di biologia, fisiologia umana nonché monitoraggio dell'ambiente spaziale, scienza dei materiali e dimostrazioni tecnologiche.
Tutti gli esperimenti utilizzano il laboratorio "fuori da questo mondo" – (compreso il laboratorio europeo Columbus) per migliorare la vita sulla Terra o per prepararsi per future esplorazioni abitate del nostro sistema solare.
Quando non impegnato in esperimenti scientifici, Paolo lavorerà con i colleghi alla manutenzione della Stazione Spaziale e per mantenere l'avamposto in orbita in ordine per l'equipaggio di sei.
La singolare casa di Paolo gli permetterà di ispirare la prossima generazione di ingegneri e scienziati in quanto condividerà il suo viaggio con i giovani a Terra. Incoraggerà le nuove generazioni a mantenere attivo il cervello ed a seguire uno stile di vita sano con due sfide internazionali.
Paolo sostiene Mission-X 'Allenati come un Astronauta', un programma di istruzione nel quale giovani studenti di oltre 25 Paesi portano avanti delle attività scientifiche ed imparano come rimanere in forma. Paolo è inoltre ambasciatore per la sfida europea Astro Pi Challenge, un'opportunità unica per gli studenti europei di far girare i propri codici sui mini computer, denominati Raspberry Pi, installati sulla Stazione.