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Informazioni generali 
La Ngorongoro Conservation Area e il Parco Nazionale del Serengeti occupano una vasta area della parte settentrionale della Tanzania.
La Ngorongoro Conservation Area, o NCA, rientra nell'elenco dell'UNESCO dei 144 beni naturali patrimonio dell'umanità. Breve descrizione: Il profondo e bellissimo cratere di Ngorongoro ospita una vasta concentrazione permanente di animali selvatici. Nelle vicinanze si possono osservare anche il cratere Empakaai, occupato da un profondo lago e il vulcano attivo Oldonyo Lenga. Gli scavi effettuati nella gola di Olduvai, non lontano da qui, hanno portato alla scoperta dei nostri più lontani antenati, l'Homo habilis. Il sito di Laitoli, anch'esso all'interno dell'area, è uno dei più importanti, con impronte di ominidi risalenti a 3,6 milioni di anni fa.
Duecento milioni di anni fa, il super-continente Pangea iniziò a separarsi in un processo che ha portato alla creazione dei continenti come li conosciamo oggi. Circa 70 milioni di anni fa veniva tracciato l'attuale profilo del continente africano, giunto nella posizione che occupa a tutt'oggi. Da quindici a 20 milioni di anni fa, il massiccio e costante movimento della crosta terrestre operò una frattura attraverso gran parte dell'Africa, dal Mar Rosso al Kalahari in Namibia, creando la Rift Valley, ovvero la valle tettonica africana, lunga 6400 km. Le fratture nella Rift Valley permisero alla lava di raggiungere la superficie terrestre, facendo nascere i vulcani che vediamo oggi. Ngorongoro si trova nella parte settentrionale della Tanzania in quello che era un tempo terreno vulcanico. Ad est c'è la Gregory Rift Valley, dove si trova la sorgente dei laghi salati Manyara e Natron, famosi per i loro fenicotteri e per la vetta più alta dell'Africa, il Kilimangiaro. Un solo vulcano, l'Oldoinyo Lengai (in Masai, la Montagna di Dio), è ancora occasionalmente attivo.
La parte centrale di Ngorongoro è in effetti una caldera - la più grande integra e priva di sbocco del mondo - e non un cratere, come viene in genere definito. Una caldera ha un diametro di molte volte superiore alle dimensioni dello sfiato attraverso il quale il vulcano faceva un tempo scaturire cenere e lapilli sulle terre circostanti. La caldera viene formata dal collasso interno del vulcano.
Ngorongoro, come gran parte dell'Africa orientale, riceve due distinti periodi di precipitazioni annui, la breve stagione delle piogge in novembre e dicembre e quella più lunga e intensa da marzo a maggio. Queste piogge dipendono dai due monsoni indiani, che spingono verso l'entroterra le nuvole cariche di umidità, rotte poi dalle alte cime che incontrano. Le piogge della stagione più breve provengono da Nord-Est, mentre quelle della stagione lunga da Sud-Est. Poiché queste nuvole cariche di pioggia vengono dal mare, devono attraversare molte catene montuose e perdono pertanto gran parte del loro carico di umidità prima di raggiungere Ngorongoro.
A Ngorongoro, la gran parte delle precipitazioni cade sui pendii orientali e meridionali, nutrendo la foresta della riserva e i vasti spiazzi di savana. Il lato occidentale di Ngorongoro, al contrario, è interessato al confronto da precipitazioni minime e l'area viene infatti descritta come "in ombra".
Immagini satellitari Per questo esercizio sono disponibili due immagini Landsat 7: Fate clic per scaricare le immagini Landsat del 2000 (6,0 Mb). .
25 ottobre 2000 Fate clic per scaricare le immagini Landsat del 2001 (6,0 Mb). .
14 febbraio 2001 Le dimensioni di questa immagine sono 1100 × 1300 pixel. Per comodità, si consiglia di memorizzare le immagini non compresse nella cartella dei dati di LEOWorks.
25 ottobre 2000
14 febbraio 2001
Le dimensioni di questa immagine sono 512 x 512 pixel. Software di elaborazione immagini Il software di elaborazione immagini LEOWorks può essere utilizzato per analizzare le immagini satellitari. Last update: 14 Maggio 2013
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