Gli esperimenti GOAL, HPA e VSV
La Kayser Italia SpA di Livorno, in Toscana è una piccola impresa (una cosiddetta PMI), che ha una lunga tradizione nel settore dei voli spaziali e di cooperazione con ESA. Fondata nel 1986, oggi ha circa 30 dipendenti e ha collezionato 31 partecipazioni a missioni spaziali abitate e non, con oltre 25 payload e più di 100 esperimenti scientifici. A bordo della missione Eneide sono ben quattro gli esperimenti scientifici guidati o realizzati dalla Kayser Italia.
L’esperimento VINO riguarda la crescita di barbatelle innestate di Sassicaia sulla Stazione Spaziale. “È finanziato dalla Provincia di Livorno e ci fa sentire ancora di più legati al territorio” sorride Zolesi. “Del resto il Sassicaia è la Ferrari del vino”. Oltre all’esperimento VINO, Vittori in questi giorni è alle prese con due esperimenti di fisiologia e una dimostrazione tecnologica.
“Il primo esperimento che abbiamo proposto è lo HPA, Hand Posture Analyser, uno strumento che serve ad analizzare il coordinamento motorio e l’affaticamento muscolare della mano e dell’avambraccio degli astronauti,” racconta Valfredo Zolesi, Responsabile scientifico dell’esperimento e Presidente della Kayser Italia S.p.A.
Lo HPA viene utilizzato secondo tre protocolli diversi: il primo, CHIRO, serve per studiare le variazioni di funzionalità dei muscoli dell’ avambraccio; MAIS è dedicato allo studio dettagliato degli aspetti cinematici della presa con l’indice e il pollice della mano di piccoli oggetti; IMAGINE, infine, studia la presa di oggetti immaginati.
“È stata una proposta del tutto naturale: lo strumento era già a bordo della Stazione Spaziale e CHIRO era già stato eseguito da Roberto nel corso della Missione Marco Polo,” prosegue Zolesi, “Per 6 mesi lo stesso strumento è stato utilizzato dall’astronauta Ed Lu (Expedition 7) e dal cosmonauta Michael Foale (Expedition 8).”
I risultati dell’esperimento possono aiutare gli scienziati a trovare metodi per il trattamento di traumi locali, di atrofia muscolare o di malattie del sistema nervoso centrale.
“Il protocollo Chiro di HPA è usato ormai di routine dal professor Pastacaldi di Pisa, microchirurgo presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, e co-autore del progetto” afferma Zolesi. “Ma, in effetti, tutti e tre i protocolli vengono utilizzati normalmente nelle terapie mediche.”
Il secondo esperimento di fisiologia realizzato dalla Kayser Italia SpA è stato ideato grazie a un contatto diretto con la Capo Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale del Centro Sperimentale Volo dell’’Aeronautica. “Il Colonnello Enrico Tomao, responsabile dell’esperimento, ci ha chiesto di sviluppare uno strumento per lo studio sulla percezione della verticale (VSV). In soli 5 mesi siamo riusciti a realizzare uno strumento di nuova concezione”.
L’idea è molto semplice: chiunque abbia problemi di equilibrio, a terra, viene sottoposto a esami nel quali deve riconoscere la verticalità di linee che in genere sono tracciate su carta. “Il nostro strumento è un tubo nel quale l’astronauta guarda attraverso un visore, per escludere la luce, come un caleidoscopio,” spiega Zolesi. “Sul display di cui è dotato, appaiono in automatico linee di cui si deve giudicare la verticalità”. Se le applicazioni a livello aeronautico riguardano il comportamento dei piloti, il dispositivo può trovare spazio per la diagnosi dei disturbi dell’orientamento e dell’equilibrio.
Anche l’esperimento GOAL, sviluppato dalla Kaiser Italia SpA sotto la responsabilità scientifica di Annalisa Dominoni, Politecnico di Milano, guarda alle possibili applicazioni sulla Terra.
“È una T-shirt di tessuto elastico e antibatterico,” spiega Zolesi. “Ci sarà utile per studiare le problematiche del vivere, del vestire. È un esperimento tecnologico, attraverso il quale possiamo mettere su basi scientifiche il problema del confort degli astronauti, che sarà cruciale per missioni di lunga durata”.