Il GMES a Graz: tra scienza e politica
INTERVISTA 15-2006. Il 19 e il 20 aprile si svolge a Graz, in Austria, un incontro a livello europeo per discutere del monitoraggio globale del territorio per l’ambiente e la sicurezza. Quali sono gli obiettivi del meeting?
Alla conferenza di Graz si discuterà del Piano d’azione 2007-2015 dell’iniziativa GMES (Global Monitoring for Enviroment and Security) per il monitoraggio del territorio per l’ambiente e la sicurezza.
Il GMES è un progetto congiunto ESA/Commissione Europea basato sull’utilizzo dei dati raccolti dai satelliti per le osservazioni della Terra e da una rete di stazioni in-situ. L’ESA, naturalmente, è responsabile del segmento spaziale.
Non è semplice racchiudere in un’unica formula la portata del progetto, perché si rivolge a categorie di utenti molto diverse fra loro. Ai cittadini saranno forniti servizi, come per esempio le previsioni dell’inquinamento dell’aria nelle città dove abitano. Alle istituzioni come le Protezioni Civili saranno fornite in tempo reale le informazioni per intervenire in caso di disastri naturali, come terremoti o incendi. I politici, infine, potranno contare su dati scientifici fondamentali per prendere decisioni consapevoli in settori cruciali, come il trasporto, l’economia, l’ambiente, la sicurezza.
L’iniziativa GMES costituisce, insieme al progetto di navigazione guidata da satellite Galileo, la struttura portante della strategia spaziale europea auspicata nel Libro Bianco sullo spazio della Commissione Europea.
Il progetto GMES coinvolge anche la sicurezza dei cittadini europei. Che cosa si intende quando si parla di sicurezza?
Si intende sicurezza in senso generale: sicurezza negli aeroporti ma anche prevenzione di conflitti; bonifica dalle mine anti-uomo e anti-carro ma anche interventi per aiuti umanitari in caso di disastri naturali o provocati dall’uomo. Si intende protezione nei confronti di fenomeni come la SARS o l’aviaria, ma anche sicurezza negli alimenti che si consumano. E è chiaro che ciascuno di questi aspetti richiederebbe ore di approfondimenti e discussioni.
Il GMES, in effetti, è un programma molto concreto, che tocca la qualità di vita dei cittadini proprio attraverso le chiavi della sicurezza, del monitoraggio ambientale e dello sviluppo sostenibile.
Dal punto di vista di chi opera nello spazio, il GMES è una sfida ma anche un riconoscimento di una tecnologia ormai del tutto affidabile. Le osservazioni della Terra da satellite possono svolgere un ruolo fondamentale in tutti i settori che abbiamo nominato, perché possono dare indicazioni sia a livello locale, sia a livello globale, per esempio determinando se e quanto un paese sta rispettando i trattati internazionali sull’ambiente come il protocollo di Kyoto.
Quali sono le iniziative dell’ESA nell’ambito del GMES?
Di fatto contribuiscono già al GMES tutte le missioni di osservazione della Terra dell’ESA, in particolare ERS-2 ed Envisat. Al GMES, inoltre, contribuiscono indipendentemente dalle iniziative ESA anche una serie di paesi europei che all’ESA aderiscono, oltre a operatori e realtà industriali.
L’ESA, per esempio, contribuisce anche attraverso l’operatore Eumetsat con i satelliti meteo di seconda generazione e con la serie dei tre satelliti MetOp. Proprio nei giorni scorsi il primo satellite MetOp è arrivato alla base di Baikonour, in Kazakhstan: il lancio è previsto per il 17 luglio prossimo. I MetOp sono satelliti meteorologici che si muoveranno lungo orbite polari. Ci si aspetta un contributo significativo sia nel miglioramento delle previsioni meteo che per la comprensione dei meccanismi climatici.
Tenendo conto di questa realtà decisamente complessa, l’ESA ha identificato una serie di missioni, raggruppate in cinque tipi di “satelliti sentinelle”, che potrebbero essere implementate in futuro e che sono necessari per dare continuità alla raccolta di informazioni che viene fatta con i satelliti attuali che, nel corso degli anni, cesseranno di essere operativi: osservazioni dell’atmosfera, dei mari, della terraferma.
Ma in che modo le osservazioni si tramuteranno in servizi resi al cittadino?
Come dicevamo il ventaglio dei possibili servizi è molto vasto: si va dai servizi alla comunità a quelli per i singoli cittadini.
Nei giorni scorsi, per esempio, le piogge torrenziali e lo scioglimento primaverile delle nevi hanno messo in ginocchio le cittadine tedesche della Sassonia sul fiume Elba. È toccato al satellite ERS-2 dell’ESA essere una delle principali sorgenti di immagini delle zone colpite delle esondazioni dell’Elba. I dati da satellite, il cui intervento è stato richiesto dalle autorità tedesche che hanno fatto scattare la procedura di intervento prevista dalla Charter internazionale per la gestione dei disastri, sono poi stati trasformati in mappe dal Centro Aerospaziale Tedesco (DLR), che – alla fine della catena – sono state distribuite al dipartimento di polizia di Posdam, al dipartimento per l’ambiente di Dresda e a quelli della Sassonia, del Brandeburgo e delle altre zone colpite.
Ma, come accennavo, esistono servizi sperimentali per i privati cittadini: la scorsa estate, per esempio, l’ARPA della Toscana e della Sicilia - in alcune zone limitate – hanno distribuito ai villeggianti piani giornalieri di esposizione al Sole in dipendenza del tipo di pelle e, soprattutto, che tenevano conto delle previsioni dell’andamento dell’ UV nel corso della giornata: un’informazione semplice e utile, che ha alle spalle raccolte decennali di dati, studi e modelli matematici complessi per le previsioni e, in definitiva, la tecnologia spaziale europea.
Nota:
Le interviste
Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.
I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.
Il giornalista della Rai, Lorenzo di Las Plassas, passa cinque minuti con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.