Il contributo dell'ESA all'Anno polare internazionale 2007-2008
ESA PR 11-2007. La giornata di oggi segna l'inizio ufficiale dell'Anno polare internazionale (International Polar Year, IPY) 2007-2008, un vasto programma scientifico su scala mondiale dedicato all'Artico e all'Antartide. Anche l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) contribuisce a questa importante iniziativa che costituirà il periodo di ricerca sulle regioni polari più intenso degli ultimi 50 anni.
Durante i due anni del programma, migliaia di scienziati di oltre 60 Paesi condurranno ricerche in questo campo. L'IPY 2007-2008 sar’scandito da un'intensa campagna coordinata a livello internazionale di osservazioni delle regioni polari, di ricerche interdisciplinari e analisi mirate a migliorare la nostra comprensione dei processi fisici, biologici e sociali che le caratterizzano, a esaminare il loro ruolo combinato nel sistema climatico globale e a preparare il terreno per valutazioni, previsioni, raccomandazioni e scoperte future.
L'ultimo Anno Internazionale Polare risale al biennio 1957-1958, che fornì le basi per gran parte dell'attuale conoscenza scientifica delle regioni polari. Dato il ruolo di primo piano giocato dai poli nei cambiamenti climatici, ora più che mai è necessaria un'iniziativa coordinata a livello internazionale per l'avanzamento della scienza "polare" e alla comprensione del clima e degli ecosistemi della Terra.
Durante l'IPY 2007-2008, l'ESA metterà a disposizione i dati in proprio possesso attraverso un ampio portafoglio di osservazioni sul pianeta Terra, contenente dati satellitari attuali e storici (risalenti fino a 15 anni fa), raccolti dai satelliti ERS 1, ERS 2 ed Envisat, nonché da numerosi satelliti non appartenenti all'ESA.
Alla fine del 2006, l'ESA ha rilasciato un bando (Announcement of Opportunity) dedicato alla fornitura di dati EO ai fini della ricerca scientifica e dello sviluppo delle applicazioni a sostegno dell'IPY 2007-2008. Il via alla fornitura dei dati è previsto per la primavera del 2007. Tutti i dati saranno messi a disposizione gratuitamente e i 48 progetti selezionati condotti da ben 12 Paesi diversi copriranno le regioni del circolo polare artico e antartico. Oltre a fruire di tali dati, sarà possibile consultare gli archivi storici in relazione alle missioni dell'ESA Envisat, ERS 1 e 2, Proba, GOCE e SMOS (quando sarà pronta), e a missioni terze che il satellite la giapponese ALOS e il francese Spot-4 del CNES, l'Agenzia spaziale francese.
Nel 2009, al termine dell’IPY, l'ESA darà un altro significativo contributo alla ricerca sulle regioni polari con il lancio di Cryosat 2. Questo satellite monitorerà accuratamente i cambiamenti dello spessore dei ghiacci polari e di marini. Le osservazioni effettuate nel corso dei tre anni della missione forniranno prove decisive sulla velocità alla quale le riserve di ghiaccio si stanno riducendo.
Un'ulteriore iniziativa avviata nel 2006 e sostenuta dall'ESA è Polar View. Si tratta di un programma di telerilevamento satellitare finanziato dall'Earthwatch GSE (GMES Service Element) e incentrato sull'Artico e l'Antartide. Promuove l'utilizzo dei satelliti per il bene pubblico e a sostegno delle politiche pubbliche nelle aree dello sviluppo economico sostenibile, della sicurezza marina e dell'ambiente.
Per ulteriori informazioni, contattare:
Mark Drinkwater
ESA/ESTEC
Head of Ocean/Sea-Ice Science unit
Tel: +31 71 565 4514
E-mail : mark.drinkwater @ esa.int