Immagine EO della Settimana: Altopiano tibetano meridionale
Il bordo centro-meridionale dell'altopiano tibetano, vicino al confine con il Nepal occidentale e con lo stato indiano del Sikkim, è rappresentato in questa immagine acquisita dal satellite Sentinel-2A il primo febbraio 2016.
L'Altopiano del Tibet è stato generato da una collisione continentale avvenuta circa 55 milioni di anni fa, quando la placca indiana, in movimento verso nord, entrò in collisione con la placca euroasiatica, determinando un effetto di accartocciamento ed elevazione del territorio. Ed elevazione fu. Con un'altezza media che supera i 4.500 metri ed un'area di 2,5 milioni di kmq, è oggi l'altopiano più alto e più vasto del mondo.
L'altopiano costituisce inoltre la terza riserva di ghiaccio più grande del pianeta, dopo quelle dell'Artico e dell'Antartico. In anni più recenti, l'aumento delle temperature ne sta determinando un rapido scioglimento.
Parte dell'Himalaya è riconoscibile lungo il bordo inferiore di questa immagine a falsi-colori, con il motivo ben distinguibile del deflusso delle acque dalle montagne. Al termine di questi fiumi e torrenti si possono osservare depositi di sedimenti di forma triangolare – conoidi alluvionali – che si formano quando i flussi raggiungono la pianura e si espandono.
Un vasto conoide alluvionale è visibile nella parte superiore centrale dell'immagine, mentre alcuni conoidi più piccoli possono essere individuati sulla sinistra.
I conoidi alluvionali sono soggetti ad inondazioni, e queste aree sono sempre più a rischio - a causa degli effetti del cambiamento climatico sui ghiacciai del mondo, che ne determinano una accelerazione dello scioglimento.
Grazie al loro vantaggioso punto di vista a circa 800 km di altezza, i satelliti possono monitorare i cambiamenti nella massa dei ghiacciai, loro scioglimento ed altri effetti che il cambiamento climatico ha sul nostro pianeta.
In collaborazione con Rivista Geomedia.
Questa immagine fa parte della serie Earth from Space video programme.