Intervista a Volker Liebig riguardo la perdita di CryoSat
Volker Liebig, Direttore delle Osservazioni della Terra dell’ESA risponde alle domande sulla perdita del satellite CryoSat causata dal fallimento del lancio.
Che cosa significa questa perdita per l’Europa e per la comunità scientifica?
CryoSat doveva essere il primo satellite della serie Earth Explorer. Queste missioni sono fatte su misura per rispondere alle esigenze della comunità scientifica internazionale.
CryoSat era dedicato allo studio del ghiaccio: al preciso monitoraggio del cambiamento dello spessore del ghiaccio ai poli e sui mari. In particolare, CryoSat doveva essere uno strumento avanzatissimo a disposizione degli scienziati che studiano gli andamenti dello scioglimento del ghiaccio polare. I suoi dati avrebbero aiutato a migliorare la comprensione della relazione tra ghiaccio e clima globale.
Questa perdita impedisce all'Europa e alla comunità scientifica mondiale di contare sui dati di CryoSat. Non saremo in grado di migliorare la nostra conoscenza del ghiaccio, in particolare di quello marino, né del suo impatto sul cambiamento climatico.
Che impatto avrà la perdita di CryoSat sulle future osservazioni delle Terra?
CryoSat è la prima missione che l’ESA ha perso dopo una lunga serie di missioni di successo (Meteosat, ERS-1, ERS-2, Envisat e Proba-1).
È una gran perdita per il programma Earth Explorer, ma non mette in discussione né le missioni Explorer né la strategia e l’approccio globale del programma Living Planet (Pianeta Vivente) dell’ESA. La serie di missioni Explorer pianificate saranno realizzate come previsto. Si tratta di GOCE, dedicato allo studio della gravità terrestre, che sarà lanciato nel 2006; SMOS sull’umidità del terreno e la salinità degli oceani, previsto per il 2007; e, infine, ADM-Aeolus dedicato alla “dinamo atmosferica”.
Se ci saranno ritardi nelle date delle future missioni a causa del fallimento del lancio lo capiremo solo quando la Commissione Investigativa delle autorità russe avrà dato la sua motivazione per il fallimento del lancio di CryoSat. In ogni caso sembra improbabile, visto il lungo intervallo che separa i lanci previsti.
Si possono condurre le stesse ricerche con altri sistemi esistenti, come per esempio il satellite USA IceSat?
IceSat è un satellite statunitense che studia il ghiaccio. A bordo ha strumenti diversi da quelli di CryoSat. Per misurare lo spesso dei ghiacci CryoSat avrebbe avuto il vantaggio di un radar altimetrico molto preciso: uno strumento unico, funzionante in qualsiasi condizione meteo.
Inoltre, le missioni attuali come IceSat, non coprono completamente i poli: manca qualche grado. E CryoSat doveva riempire il buco.
Il team di scienziati europei coinvolti nelle campagne di calibrazione previste per CryoSat considererà la possibilità di cooperare con gli USA per il satellite IceSat.
L’ESA può ricostruire il satellite?
È una delle cose che dobbiamo valutare insieme alle industrie e agli scienziati. Dobbiamo analizzare quali parti e quali sistemi sono ancora disponibili, quanto tempo occorrerebbe e con quali costi. Poi dobbiamo rivolgerci al Programme Board e rimetterci alla decisione degli Stati Membri dell’ESA.
Quanto costerebbe?
Non lo si può dire oggi. Da una parte abbiamo ancora molti elementi disponibili, come i budget per il segmento di terra e per le attività operative; d’altra parte dipenderà dai prezzi che le industrie sono pronte a chiedere per un secondo modello. Il contratto industriale per costruire il primo satellite è stato di 70 MEuro, per un costo complessivo di 136 MEuro che include il segmento di terra, i costi di lancio e un triennio di attività in orbita. Un “clone” del CryoSat originale dovrebbe costare meno.
Quanto tempo ci vorrà?
Anche questa domanda può avere una risposta soltanto dopo una verifica molto attenta. In questo momento non sono in grado di rispondere con precisione. Credo che sia ragionevole pensare a un periodo di circa tre anni, perché non dobbiamo iniziare da capo. La fase di progettazione è già stata fatta una volta e dobbiamo “solo” riavviare le pratiche industriali e i test.
Per il lancio l’ESA userà ancora lo stesso operatore?
Prima di decidere dobbiamo aspettare di conoscere i risultati della Commissione di Inchiesta e capire quali sono i tempo per la costruzione di CryoSat 2. La decisione relativa al lanciatore a cui affidare CryoSat 2 sarà presa a tempo dovuto.
Quali decisioni può prendere la Conferenza Ministeriale sul Programma Quadro per l’Osservazione della Terra (EOEP-3, Earth Observation Envelope Programme)?
Fin qui abbiamo ricevuto molto appoggio dagli Stati Membri per la fase successiva del EOEP-3. Faremo del nostro meglio per far rientrare questa missione entro il quadro finanziario complessivo fissato dai Ministeri nazionali. È chiaro che le maggiori possibilità di ricostruire CryoSat arriveranno solo se l’EOEP sarà sottoscritto dagli Stati Membri alla Conferenza Ministeriale del prossimo dicembre.
L’evento avrà conseguenze sui rapporti tra ESA e Russia?
Lo spazio è sempre stato un’attività rischiosa. I fallimenti possono capitare da una parte e dall’altra. In questo senso non mi aspetto nessuna conseguenza sui rapporti con la Russia. Voglio sottolineare, inoltre, che in questo specifico caso, l’ESA era cliente di Eurockot, la società di servizi di lancio che nasce come joint venture tra EADS Space Transportation (Germany) e Krunichev (Russia).