Simona: un progetto di telemedicina per l’Iraq
Martedì 8 novembre, presso il Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia dell’Università La Sapienza verrà presentato il progetto di telemedicina e formazione a distanza SIMONA, realizzato grazie alla convergenza fra ricerca medica, ricerca tecnologica e Organizzazioni Non Governative.
SIMONA è un progetto che collega fra loro il Teaching Hospital (ex-Al-Mansour) di Baghdad e l’Università La Sapienza di Roma. SIMONA è nato con lo scopo di migliorare l’assistenza sanitaria in Iraq attraverso la collaborazione a distanza fra le realtà universitarie italiane e irachene e permettere la formazione e l’aggiornamento permanente dei medici iracheni.
I primi video consulti sono partiti nei primi giorni di agosto e in meno di un mese sono stati seguiti 20 pazienti con consultazioni di telemedicina: in un mese si è registrata una riduzione del 50% della mortalità dei bambini affetti da leucemia acuta mieloide presso l’ospedale di Baghdad.
Attraverso due stazioni satellitari, una presso il Policlinico Umberto I di Roma, l’altra presso il Teaching Hospital di Baghdad, è stato stabilito un collegamento Internet che permette ai medici e agli studenti dei due paesi di scambiarsi informazioni sui pazienti. Sono state installate inoltre due stazioni per video conferenze, che consentono una connessione diretta audio/video via satellite tra i due ospedali.
La connessione satellitare alla rete Internet, inoltre, permette al personale che opera in Iraq di mantenersi aggiornato sugli ultimi sviluppi della letteratura medico-scientifica.
Il collegamento satellitare audio/video rende possibile un consulto anche per un semplice scambio di opinioni su una diagnosi o una terapia. Nei casi più critici, permette di stabilire se sia opportuno trasferire un paziente da Baghdad a Roma: “In genere si tratta di bambini per i quali è necessario un trapianto di midollo osseo,” spiega Lina Colitta, responsabile della Telbios, società italiana che ha realizzato i servizi di telemedicina del progetto. “Il Teaching Hospital di Baghdad, infatti, è il centro onco-ematologico di riferimento dell’intero Iraq, soprattutto per la cura dei bambini da 0 a 15 anni. E, naturalmente, com’è facile immaginare, deve operare in una situazione di assoluta emergenza.”
Il progetto è operativo dalla scorsa estate anche se i primi contatti risalgono al maggio 2003, dopo la fine formale dei combattimenti, quando l’associazione non governativa INTERSOS, oggi partner della missione, promosse alcune missioni per capire le necessità delle strutture ospedaliere della capitale irachena, che avevano subito distruzioni, saccheggi e atti di banditismo.
“La maggiore difficoltà,” racconta Colitta, “è stata quella di avere referenti locali che potessero seguire tecnicamente l'installazione del sistema. Per far partire il progetto abbiamo dovuto essere molto pragmatici: il Teaching Hospital è il nostro primo partner, ma c’è forte richiesta per estendere la collaborazione anche alla chirurgia e al settore che tiene sotto controllo le complicanze infettive post-operatorie. Sono queste le aree che hanno manifestato maggiore criticità.”
L’ESA ha ricevuto la proposta di finanziare il progetto, che si inserisce perfettamente nell’ambito del programma EUROMEDNET, coordinato dalla società TELBIOS.
I partners del progetto SIMONA sono:
- INTERSOS, Organizzazione umanitaria presente in Iraq dal 2003 che ha promosso l’iniziativa, provvede al supporto a Baghdad e fornisce il necessario collegamento tra gli enti partecipanti al progetto. Partecipa inoltre alla fornitura di farmaci e di materiale sanitario.
- Università “La Sapienza” e di Roma, Facoltà di Medicina, Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, Sezione di Ematologia, responsabile scientifico del progetto, fornitore delle competenze cliniche per le attività di telemedicina e dei contenuti formativi per le attività di e-learning con il supporto dell’AZIENDA POLICLINICO UMBERTO I°.
- TELBIOS, fornitore di servizi di telemedicina e e-learning, responsabile della infrastruttura tecnologica di comunicazione e applicativa e della gestione dei servizi satellitari erogati.
- ESA, Agenzia Spaziale Europea, supporta questo progetto nell'ambito dell'area del programma di Telecomunicazioni sulla Telemedicina.
- IME, Istituto Mediterraneo di Ematologia, per l’accoglienza dei casi non curabili in Iraq.