Vega, per lanciare l'Italia nello spazio
Il 1 marzo, alle 2.07 di notte, il lanciatore europeo Ariane 5 è tornato sulla rampa di lancio per mettere in orbita Envisat, il nuovo satellite europeo per lo studio del sistema climatico terrestre. E mentre l'Ariane 5 riprende il suo posto, la famiglia dei lanciatori europei è al lavoro per sviluppare entro qualche anno un lanciatore di dimensioni ridotte rispetto al possente Ariane 5: il lanciatore Vega. Che caratteristiche ha Vega?
Con i suoi 30 metri di altezza, contro gli oltre 50 del "gigante" Ariane 5, Vega sarà il "piccolo" della famiglia. Al momento del lancio avrà una massa complessiva di 128 tonnellate, circa 6 volte meno della massa dell'Ariane 5 (740 tons). Vega sarà in grado di mettere in orbita satelliti fino a un massimo di circa 2500 kg, destinati a orbite di inclinazioni ed altitudine diverse. Tra queste le orbite polari, con il sorvolo dei poli terrestri a quote relativamente basse, sui 700-800 km. Tra queste orbite ci sono le orbite eliosincrone, cosi definite perche' il piano su cui giacciono ruota con un periodo uguale a quello della rotazione terrestre intorno al Sole.
Altre orbite saranno possibili per missioni specifiche quali le missioni scientifiche. Diversamente dall'Ariane5, che è costituito da due soli stadi, Vega ritorna a tre stadi, come era per l'Ariane4. Il primo stadio è costituito da un razzo alimentato con 80 tonnellate di propellente solido. Il secondo avrà invece un motore Zefiro, anch'esso a propellente solido, che brucerà in pochi minuti altre 23 tonnellate di combustibile. Infine, per il terzo stadio sarà usato un motore derivato proprio da Zefiro, alimentato ancora con propellente solido, per circa 9 tonnellate Attualmente si è in piena fase di sviluppo del lanciatore, che dovrebbe effettuare il suo primo lancio. nel 2005.
Ma perché ampliare la famiglia Ariane con un nuovo lanciatore?
Esistono una serie di satelliti scientifici oppure dedicati all'osservazione della terra o dedicati alla ricerca tecnologica la cui massa si aggira sulla tonnellata. Per un'Agenzia spaziale che vuole investire in missioni come queste, come naturalmente l'ESA è interessata a fare, il costo di un lancio attraverso un Ariane 5 diventa decisamente penalizzante. Inoltre è importante che lo spazio si apra al mercato satellitare. Occorre cioè fare in modo che anche singole aziende trovino abbordabili i costi di lancio e di sviluppo del satellite. Mi riferisco, naturalmente, a quei satelliti dedicati per esempio ad applicazioni multimediali o, genericamente, che possono sviluppare applicazioni che possono avere un mercato reale.
La risposta a questa serie di spinte si è concretizzata appunto nello sviluppo di un lanciatore come Vega. Uno sviluppo almeno parzialmente basato sulla tecnologia messa a punto per Ariane 5 e dunque di costi relativamente ridotti. Non solo: per il lancio di Vega sarànno utilizzate gran parte delle infrastrutture di lancio costruite per Ariane, con una importante riduzione degli investimenti. A conti fatti, per Vega si pensa a 4-6 lanci all'anno dal momento in cui il lanciatore sia stato provato e per almeno 10 anni. Il costo di ciascun lancio potrebbe aggirarsi sui 20 milioni di dollari, circa il 15% in meno di quanto costino lanci analoghi negli USA.
Italia ha sempre giocato un ruolo piuttosto marginale nella costruzione dei lanciatori. Che cosa succederà con Vega?
Vega è un progetto che l'ESA ha approvato proprio sotto la spinta proponente dell'Italia. Il Team Integrato di Programma che lo coordina, formato da specialisti europei, è ospitato da ESRIN, la sede italiana dell'Esa che sorge a Frascati. A livello industriale un ruolo chiave è giocato da una società italiana, la ELV, responsabile dello sviluppo del lanciatore, mentre la Fiat Avio è responsabile dello sviluppo di tutti im motori di Vega. La Fiat Avio partecipa anche allo sviluppo di tutti gli stadi del lanciatore. Nel progetto sono coinvolte poi tutta una serie di industrie spaziali Europee. Tra le Italiane ricordiamo Laben, Datamat, Officine Galileo, Telespazio e così via.
Tutto questo è possibile solo perché, sebbene storicamente nello sviluppo dei lanciatori la parte da leone sia stata giocata dalla Francia, anche l'Italia ha contribuito alla costruzione di alcuni elementi fondamentali degli Ariane 5: per esempio, nel nostro paese sono costruite alcune parti del motore Vulcano usato per lo stadio criogenico, il primo stadio del lanciatore. Inoltre i razzi a propellente solido, anch'essi parte dello stadio principale, sono costituito da tre segmenti che dopo essere stati costruiti in Germania vengono spediti in Italia per il montaggio e per l'isolamento termico. È proprio l'esperienza acquisita nel settore che consente il balzo in avanti costituito da Vega.