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Immagine EO della Settimana: Creta, Grecia

11/11/2020 104 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Switzerland - Italiano

La più grande e più popolosa isola della Grecia, Creta, è rappresentata in questa immagine acquisita dalla missione Copernicus Sentinel-1.

I due satelliti gemelli Copernicus Sentinel-1 sono equipaggiati con strumenti radar in grado di vedere attraverso nuvole e pioggia, e al buio, per ottenere immagini della superficie della Terra. La superficie del mare riflette il segnale radar lontano dal satellite, facendo apparire l'acqua scura nell'immagine, mentre le città dell'isola risultano visibili in bianco a causa della forte riflessione del segnale radar.

Creta si estende approssimativamente per 260 km da ovest a est, e per circa 60 km in larghezza nel suo punto più ampio. L'isola di Creta è conosciuta per il suo terreno aspro ed è dominata da un alto sistema montuoso che la attraversa da ovest verso est. Questo include il Lefká Ori, o 'Montagne Bianche'  nella parte occidentale, il Monte Ida, il più alto di Creta, visibile al centro dell'isola, e le Montagne Dikta a est. La capitale di Creta e città più grande dell'isola,  Heraklion, si trova lungo la costa settentrionale.

Diverse altre isole più piccole appaiono sparse tutto intorno all'immagine, incluse le isole di Gavdos, Chrisi e Dia.

Cosa sconosciuta a molti, l'isola di Creta svolge un ruolo importante nell'altimetria della costellazione di satelliti Copernicus e sulla scena internazionale. I dati di altimetria satellitare devono essere continuamente monitorati presso la struttura PFAC (Permanent Facility for Altimetry Calibration) dell'ESA, dove diverse tecniche hanno aperto la strada all'uso di trasponder allineati con gli standard di metrologia internazionale per fornire le migliori misurazioni per validare gli altimetri dei satelliti nello spazio subito dopo il lancio.

La rete PFAC è operativa da circa due decenni, con una stazione principale di validazione della calibrazione situata sull'isola di Gavdos e un sito trasponder dedicato nelle montagne cretesi. Un transponder riceve, amplifica e ritrasmette l'impulso radar all'altimetro radar nello spazio, dove il segnale viene registrato. Le misurazioni del transponder sono utilizzate per determinare la portata e la datazione dei dati altimetrici satellitari in modo univoco – cosa molto difficile da ottenere da terra.

La parte occidentale di Creta è stata identificata come una località ideale per il confronto incrociato degli altimetri satellitari grazie al suo posizionamento unico dei punti di incrocio delle orbite di Copernicus Sentinel-3 e Sentinel-6.

Il mare che circonda l'isola presenta maree minime, e l'aspro paesaggio montuoso fa sì che i segnali del transponder possano essere misurati dallo spazio con poca interferenza, ma soprattutto, nel cielo sopra di esso convergono un certo numero di satelliti in orbita. Questo permette una calibrazione incrociata di ciascun satellite in volo sopra questo punto con il successivo satellite, in uno specifico punto di incontro, utilizzando la stessa strumentazione.

La Fiducial Reference Measurements per Sentinel-6 è l'ultima attività progettata per portare la piena capacità operativa della struttura PFAC per testare le prestazioni  del prossimo satellite Copernicus Sentinel-6 'Michael Freilich' - la prossima missione di altimetria radar di riferimento che proseguirà le misurazioni dell'altezza della superficie del mare almeno fino al 2030.

Ogni 10 giorni, Sentinel-6 fornirà sufficienti misurazioni per la mappatura dell'altezza della superficie degli oceani da cui può essere calcolato l'innalzamento del livello del mare. Come parte del contributo ESA alla verifica e validazione di lungo termine di entrambe le missioni Sentinel-3 e Sentinel-6, la struttura PFAC verrà ampliata con un secondo transponder da installare sull'isola di Gavdos, a sud-ovest di Creta, come si vede nell'immagine radar Sentinel-1. Ciò fornisce il 'quadro generale' che ci consente di tracciare in maniera affidabile il livello del mare.

Questa immagine fa parte del programma video Earth from Space.

In collaborazione con Rivista Geomedia.

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