Immagine EO della Settimana: Svalbard
Le temperature estremamente elevate registrate quest'estate hanno causato uno scioglimento da record in tutte le Svalbard, uno dei luoghi del pianeta dove il riscaldamento avviene più rapidamente. La missione Copernicus Sentinel-2 ha catturato questa rara immagine priva di nuvole dell'arcipelago norvegese nell'agosto 2022.
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Situate a nord dell'Europa continentale, le Svalbard si trovano a circa metà strada tra la costa settentrionale della Norvegia e il Polo Nord. L'arcipelago, che si estende su circa 62.700 kmq, è composto da nove isole principali. La più grande è Spitsbergen, visibile qui all'estrema sinistra, seguita da Nordaustlandet in alto a destra e da Edgeøya in basso a destra.
Spitsbergen, che ha circa le stesse dimensioni della Svizzera, ha un territorio montuoso con la maggior parte dell'isola coperta da ghiacciai. Il suo punto più alto è il Monte Newton, situato a nord-est, che raggiunge 1.717 metri circa. L'isola è profondamente frastagliata dai fiordi. Il fiordo più lungo dell'arcipelago è il Wijdefjorden; il fiordo è lungo 108 km. Aprendosi sulla costa settentrionale di Spitsbergen, il fiordo corre grossomodo in direzione sud verso l'interno, separando Andrée Land a ovest da Margaretas Land a est.
A Spitsbergen si trova anche la stazione satellitare delle Svalbard – SvalSat in breve – visibile nell'immagine sbirciando tra le nuvole. La stazione di terra, gestita da Kongsberg Satellite Services (KSAT), ha lavorato con una serie di missioni di Osservazione della Terra tra cui Aeolus, Swarm, CryoSat e tutti i satelliti Copernicus Sentinel.
La stazione è importante inoltre per il sistema di navigazione satellitare Galileo – il sistema globale di navigazione satellitare europeo. La sua posizione la rende una delle stazioni di terra di Galileo più remote al mondo.
Secondo l'Istituto Meteorologico Norvegese, questa estate ha visto temperature dell'aria eccezionalmente calde alle Svalbard. Nei mesi di giugno, luglio e agosto è stata registrata una media di 7,4 °C rispetto alla media di 5,5 °C registrata nel periodo 1991-2020. L'ondata di caldo ha causato livelli eccezionali di scioglimento, che fondamentalmente contribuisce all'innalzamento del livello del mare.
L'immagine, acquisita il 21 agosto, mostra i grandi e colorati scarichi di sedimenti nell'Oceano Artico. Ciò è probabilmente dovuto ai sedimenti erosi dal flusso di ghiaccio e poi trasportati dall'acqua di fusione nell'Oceano Artico. Anche del fitoplancton è presente nelle acque, come si vede all'estremità destra, che colora l'acqua di turchese e verde.
I dati acquisiti dai satelliti Sentinel del Programma Copernicus vengono utilizzati per rilevare con grande dettaglio i cambiamenti della superficie terrestre e per monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici su ambienti remoti come la regione artica.
Questa immagine fa parte del programma video Earth from Space.
In collaborazione con Rivista Geomedia.