MetOp di nuovo pronto per la partenza
Lancio previsto oggi, 19.06.06. - per più informazioni: www.esa.int/metop
Sono momenti di febbrile attesa e d’intenso lavoro a Darmstadt e Baikonur. Nella città tedesca, sede di ESOC, il Centro delle Operazioni Spaziali ESA e, quattromila chilometri più a oriente, nelle torride steppe del Kazakistan, al cosmodromo di Baikonur ci si prepara al lancio del satellite meteorologico MetOp. L’attesa è febbrile anche perché MetOp non è un comune satellite meteorologico.
Una novità
MetOp (Meteorological Operational satellite programme) è una nuova missione europea che non solo fornirà dati utili per migliorare le previsioni del tempo ma anche per studiare il nostro clima. Tre satelliti, che verranno lanciati con un ritmo di cinque anni circa, assicureranno alta qualità di dati meteorologici e climatici almeno fino al 2020. Il programma MetOp è una collaborazione fra ESA e EUMETSAT, l’organizzazione europea per lo sfruttamento dei satelliti meteorologici. Ma non solo: MetOp è una novità anche perché scambierà i dati de l’Europa con quegli simili de gli Stati Uniti d’America, attraverso la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Admnistration).
Il lancio di MetOp-A, il primo satellite della serie, è previsto per il 17 luglio. Un razzo Soyuz, dal cosmodromo di Baikonur, lo porterà in orbita. Appena separato dal razzo, il satellite verrà “preso in mano” dal centro di controllo ESOC a Darmstadt. Diverse stazione di seguimento, fra le quali Maspalomas di ESA e Svalbard, di EUMETSAT, garantiranno i contatti. Una grande novità di MetOp è la sua orbita. Finora, l’Europa si serviva, per la meteorologia, di satelliti geostazionari. Sono quelli che ci offrono le immagini, che siamo abituati a vedere in televisione e sui giornali. Un satellite geostazionario –come dice il nome- si trova sempre sullo stesso punto rispetto alla Terra. Per questo, deve girare alla stessa velocità del nostro Pianeta e deve trovarsi a una quota piuttosto elevata, di 36.000 km. MetOp sarà, invece, un satellite dall’orbita circumpolare, il primo satellite meteorologico polare europeo. Andrà a fare compagnia a i due satelliti polare de la NOAA. MetOp-A prenderà eventualmente il posto di quello de la mattina. Da quel momento, Europa e Stati Uniti si divideranno i compiti.
Orbite polari e strumentazione
Da quarant’anni, NOAA si serve di satelliti in orbita polare che forniscono dati meteo a tutto il mondo. Rispetto a un geostazionario, un satellite in orbita polare vola molto più basso, a una quota di circa 800 km. Ciò permette osservazioni ravvicinate e molto più particolareggiate e, inoltre, non di una sola zona del Pianeta, come nel caso de i geostazionari. MetOp-A sarà eliosincrono, seguirà il moto apparente del sole e passerà ogni giorno alla stessa ora, a metà mattina nelle nostre latitudini. Il suo compagno della NOAA continuerà ad orbitare, passando a metà pomeriggio, in orbite complementari. Altro vantaggio dell’orbita polare è la miglior visione della situazione ai poli, rispetto ai satelliti geostazionari, situati sopra l’Equatore. MetOp-A dispone di una serie impressionante di strumenti, in grado di fornire dati di accuratezza e risoluzione mai visti in precedenza. Verranno rilevate temperatura, umidità, velocità del vento sugli oceani, concentrazione di ozono e altri gas, misure utili non soltanto per le previsioni del tempo ma anche per meglio conoscere il nostro clima.
Fra gli strumenti a bordo, cinque sono nuove realizzazioni europee, gli altri sono forniti da NOAA ed altre Agenzie. Fra gli strumenti europei, merita un accenno particolare IASI (Infrared Atmospheric Sounding Interferometer) svilupato dall’Agenzia Spaziale Francese. IASI avrà il compito di misurare la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre, derivandone importanti informazioni sull’umidità e la temperatura nella bassa stratosfera e nella troposfera, la parte di atmosfera dentro la quale viviamo e si svolgono i fenomeni meteorologici. Queste informazioni saranno complementate dal nuovo instrumento GRAS, basato nello utilizzo di signale GPS a traverso l’atmosfera ed il MHS, che usa le microonde. L’umidità e la temperatura sonno dati essenziali per arrivare a fare le previssioni del tempo. Altri dati , che riguardano il vento su la superficie del mare, saranno forniti dal ASCAT.
IASI rileverà pure alcune sostanze importanti per la chimica dell’atmosfera, responsabili dei cambiamenti climatici. In questo, ci sarano anche informazioni fornite del instrumento GOME-2, dedicato sopratuto a misurare le concentrazione di Ozono nell’atmosfera. Nel nostro tempo diventa sempre più importante saper prevedere eventi climatici estremi, capire come il clima si sta evolvendo e MetOp ha, anche, questo compito.
Inoltre, il nuovo satellite, volando a quota così bassa, ci fornirà immagini dettagliate della superficie di mare e terra, nonche si rendera utile anche per la ricerca e il salvataggio di navi e aerei, grazie al sistema S&R.