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Immagine EO della Settimana: Ciclone Dikeledi

27/01/2025 2195 views 3 likes
ESA / Space in Member States / Italy

La missione Copernicus Sentinel-3 ha catturato il ciclone Dikeledi a sud del Madagascar il 16 gennaio, pochi giorni dopo che la tempesta ha toccato terra sulla costa sud-orientale dell'Africa causando distruzione estesa a diversi Paesi e isole.

Effettuate lo zoom per esplorare questa immagine alla sua piena risoluzione.

Il ciclone Dikeledi visto dal satellite
Il ciclone Dikeledi visto dal satellite

Il ciclone Dikeledi ha avuto origine all'inizio dell'anno come tempesta tropicale tra l'Indonesia e l'Australia. Da allora, ha viaggiato verso ovest attraverso l'Oceano Indiano, aumentando gradualmente la sua forza fino a diventare un ciclone quando ha colpito per la prima volta il Madagascar settentrionale l'11 gennaio.

Nei giorni successivi, il ciclone ha colpito altre parti dell'Africa sud-orientale, tra cui il Mozambico, le Comore e Mayotte. Il territorio francese si stava ancora riprendendo dal ciclone Chido, che nel mese di dicembre aveva causato ingenti danni alla regione.

I satelliti per l'osservazione della Terra forniscono dati indispensabili su eventi che investono intere regioni, come mostrato qui da Copernicus Sentinel-3. La larghezza della tempesta in questa immagine è stimata in circa 500 km, mentre l'occhio (del ciclone) è di circa 25 km. La missione è progettata per misurare, monitorare e comprendere le dinamiche globali su larga scala e fornisce informazioni essenziali in tempo quasi reale per le previsioni oceaniche e meteorologiche.

In questa immagine, acquisita dallo strumento Ocean and Land Colour a bordo della missione, possiamo vedere il ciclone allontanarsi dal Canale del Mozambico costeggiando la parte meridionale del Madagascar, che è visibile nell'angolo in alto a sinistra.

I cicloni tropicali hanno origine sugli oceani caldi. Quando si formano nell'emisfero settentrionale, vengono definiti uragani o tifoni, mentre quelli che si formano nell'emisfero meridionale sono chiamati cicloni.

In collaborazione con Rivista Geomedia.

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