Immagine EO della Settimana: Restringimento del Lago di Aral
L'immagine acquisita dalla missione Copernicus Sentinel-2 mostra ciò che resta del Lago d'Aral, un tempo il quarto lago più grande al mondo.
Ingrandite l'immagine per esplorarla alla sua piena risoluzione o selezionate i circoletti per saperne di più.

A cavallo del confine tra il Kazakistan a nord e l'Uzbekistan a sud, il Lago d'Aral era un tempo un grande specchio d'acqua interno dell'Asia Centrale. Nel 1960, il lago copriva un'area di circa 68.000 km quadrati – due volte le dimensioni del Belgio.
Prima degli anni '50, i fiumi Syr Darya e Amu Darya trasportavano acqua dolce di montagna in questa oasi temperata, situata in una regione prevalentemente arida. Tuttavia, negli anni '60 i fiumi furono deviati per irrigare i campi di cotone in tutta la regione e da allora il lago d'Aral si è ridotto drasticamente.
Al finire degli anni '80, il Lago d'Aral era diviso in due corpi idrici: il Grande Aral - condiviso da Kazakistan e Uzbekistan, e un lago più piccolo quasi disconnesso a nord, il Piccolo Aral, in Kazakistan. A partire dal 2000, il Grande Aral si è ulteriormente diviso in due.
In questa immagine del 18 marzo 2025 possiamo vedere come il lobo occidentale si sia ridotto notevolmente, mentre il lobo orientale, ancora visibile in questa immagine del 2006, si è praticamente prosciugato. Quando il Lago d'Aral è evaporato, ha lasciato dietro di sé una zona di terreno secco e salato. Ciò è visibile nell'immagine come un'area biancastra sopra il vecchio letto del lago, ora il deserto di Aralkum, il deserto più giovane della Terra.
Il ritiro delle acque ha devastato la fiorente industria ittica della zona e alterato il microclima regionale. Le violente tempeste di sabbia sono ormai diventate un evento annuale, trasportando tonnellate di sale e sabbia dal fondale prosciugato del lato per centinaia di chilometri. Ciò causa gravi problemi di salute alla popolazione locale e rende gli inverni nella regione più freddi e le estati più calde.
All'estremità settentrionale della metà occidentale del Grande Aral possiamo individuare i resti di quello che nel 2019 appariva come uno specchio d'acqua verde smeraldo a forma di cuore. Anche questo corpo idrico si sta ritirando ed è probabile che presto scompaia.
Le acque ricoperte di ghiaccio del Piccolo Lago d'Aral sono visibili nella parte superiore dell'immagine. Mentre si prevede che presto l'intera sezione meridionale del lago si prosciugherà completamente, il Piccolo Lago d'Aral è al centro degli sforzi internazionali di conservazione.
Le due linee rette marroni all'estremità sud-orientale del Piccolo Aral indicano la diga di Kok-Aral, che è stata costruita per impedire all'acqua di fluire nella sezione meridionale del lago e per stabilizzare il livello dell'acqua e la salinità nella sezione settentrionale. Dal suo completamento nel 2005, il livello dell'acqua è aumentato in media nella parte settentrionale di 4 metri.
Il prosciugamento del Lago d'Aral è un esempio lampante di cambiamenti a lungo termine - sia naturali che legati all'attività umana - che possono essere monitorati dai satelliti per fornire dati utili al processo decisionale.
In collaborazione con Rivista Geomedia.