La V campagna di voli parabolici per studenti universitari
In ottobre l’Europa tornerà sulla Stazione Spaziale, grazie all’astronauta belga De Winne. E ogni volta che si parla di spazio o di stazioni spaziali, la domanda che la fa da padrone è “come si fa a diventare astronauti”? Allora: come si fa a diventare astronauti?
Per diventare astronauti bisogna partecipare a una selezione pubblica molto dura: propri in questo periodo l’Agenzia Spaziale Italiana sta completando la scelta del quarto astronauta italiano che raggiungerà Guidoni, Vittori e Nespoli nel corpo astronautico europeo dell’ESA.
Ma per sperimentare l’assenza di gravità non c’è bisogno di essere astronauti. Da anni l’ESA organizza delle campagne di voli aerei particolari, nel corso dei quali si può sperimentare l’assenza di peso. Sono i cosiddetti voli parabolici. Alcuni aerei Airbus 300 della compagnia Novospace sono stati leggermente modificati, rimuovendo tutti i sedili della parte centrale e ricavando un ampio spazio. Durante la fase di ascesa, il pilota dirige l’aereo alla massima velocità, con una pendenza di circa 45 gradi. Poi, raggiunta una certa quota, rimuove la spinta dei motori. A questo punto l’aereo si trova a planare in caduta libera: in questa fase al suo interno si sperimenta l’assenza di peso.
Nei 20 secondi di caduta libera l’attrazione verso la Terra, il peso cioè, viene annullata da una forza dovuta all’accelerazione dell’aereo. Se all’interno dell’aereo si lascia andare a mezz’aria un matita, per esempio, facendo attenzione a non dargli una velocità iniziale, la matita non si sposta, non cade sul pavimento: ha perso il suo peso, appunto. In effetti non si tratta di una perdita totale: il peso viene ridotto di circa 100 volte. Durante un volo parabolico, l’aereo percorre 31 parabole: il totale del tempo passato in assenza di peso e dunque oltre 600 secondi, dieci minuti.
Chi può accedere a una campagna di voli parabolici?
Le campagne di voli parabolici organizzata dall’ESA sono indirizzate soprattutto agli studenti universitari. Lo scopo è quello di rendere semplice l’accesso allo spazio, ai concetti base, ai problemi e alle tecnologie spaziali. Nella campagna di quest’anno, che si è appena conclusa, sono stati coinvolti 32 gruppi di studenti universitari di tutta l’Europa, selezionati fra 120 gruppi che hanno proposto esperimenti d eseguire in assenza di gravità. Questo è un particolare importante: non si tratta di una gita turistica, ma di un viaggio-studio.
Per esempio un gruppo di studenti italiani investigherà il comportamento di un insetto molto comune sulle spiagge, la pulce d’acqua. L’esperimento è interessante, perché la pulce d’acqua ha delle caratteristiche di adattabilità molto sviluppate. Gli studenti italiani vogliono metterla in condizioni estreme: l’ipergravità e l’assenza di peso, appunto. Un gruppo di studenti finlandesi, invece, proverà a masterizzare alcuni CD rom durante il volo, per capire in che modo l’assenza di peso può incidere su questa tecnologia. Ancora un esempio: un gruppo di studenti portoghesi farà un esperimento sul rilevamento del fumo nello spazio, un elemento cruciale per la vita a bordo delle stazioni orbitanti e delle missioni di lunga durata. Ai gruppi di studenti, in base ai posti liberi, possono aggiungersi anche giornalisti. Anche per loro un’esperienza indimenticabile, che gli permetterà di raccontare una situazione estrema vissuta in prima persona.
Siamo all’inizio degli anni scolastici, compresi i corsi universitari. Se uno studente volesse partecipare alla campagna di voli parabolici dell’ESA, il prossimo anno, che cosa deve fare?
Innanzi tutto deve trovarsi tre compagni d’avventura. Una volta che il gruppo di quattro è stato formato, devono appoggiarsi a un docente universitario interessato all’impresa. A questo punto si tratta di far lavorare la fantasia, sulla base di quel che si sa dell’assenza di peso: il gruppo deve proporre un esperimento che possa essere eseguito a bordo del volo parabolico da due persone: inoltre l’esperimento non deve durare più di venti secondi, cioè il tempo di caduta lbera. Naturalmente poi deve poter essere ripetuto per ciascun volo parabolico. Dunque un esperimento intelligente, veloce da svolgere e facilmente ripetibile. È una bella sfida, ma vincerla è emozionante. L’ESA mette a disposizione tutte le sue strutture, compresa la base dell’aeroporto di Bordeaux- Merignac, in Francia, ma non finanzia i singoli esperimenti. Per questo gli studenti devono trovare altre forme di finanziamento, come in Italia, per esempio, dove l’Agenzia Spaziale Italiana lo scorso anno ha sponsorizzato il gruppo di studenti italiani
Bisogna superare particolari visite mediche per poter essere ammessi a una campagna di voli parabolici?
Si deve naturalmente passare una visita medica, ma non ci sono richieste fisiche particolarmente restrittive: per esempio non è richiesta una vista perfetta. Chi porta gli occhiali non è certo escluso. È chiaro però che il fisico è sottoposto a movimenti innaturali, che possono disturbare chi soffre di malattie come il diabete o l’epilessia. Un certo numero di persone si sente male durante il volo, tanto che negli usa questi aerei sono famosi come “comete del vomito”. Ma si tratta di malesseri passeggeri: i partecipanti hanno sempre tratto soprattutto un gran divertimento dallo sperimentare l’assenza di gravità. Per prevenire i malesseri ciascun gruppo può sperimentare 5 voli parabolici prima della campagna vera e propria, durante i quali si rimane legati al sedile, in modo da dare una certa gradualità all’esperienza. In ogni caso è possibile prendere alcuni medicinali prima del volo. E, ancor meglio, sarebbe utile allenarsi prima della campagna: per esempio facendosi un po’ di corse sulle montagne russe, oppure, per chi può, del paracadutismo.