La sfida di Rosetta
L’anno spaziale dell’ESA doveva aprirsi con il lancio della missione Rosetta, in gennaio, a bordo di un lanciatore europeo, un Ariane 5. Ma il 14 gennaio è arrivata la decisione di rinviare la missione.
L'11 dicembre è stato lanciato un Ariane 5 di nuova generazione. Purtroppo subito dopo il lancio è stata riscontrata un’anomalia nel funzionamento e il lanciatore è stato fatto esplodere. L’Arianespace ha immediatamente incaricato una commissione che ha identificato la causa della perdita del controllo del lanciatore. A questo è seguita una normale fase di revisione delle varie parti del lanciatore, con i successivi test necessari prima di tornare sulla rampa di lancio.
Nel nostro caso il responsabile del fallimento è stato il sistema di raffreddamento del nuovo motore, il Vulcain2. Il malfunzionamento quindi è da imputarsi a nuovi elementi e non alla versione base dell’Ariane 5, tanto che il prossimo lancio dell’Ariane 5, proprio nella sua versione di base, è previsto per il 24 febbraio. Data l’importanza scientifica di Rosetta, però, si è preferito non accelerare i tempi e rimandare il lancio della missione.
Rosetta era destinata a visitare da vicino una cometa. Rinviando la missione potremo avere gli stessi risultati scientifici?
La decisione è stata presa una volta che si è stati ragionevolmente sicuri di poter disegnare una missione con obiettivi scientifici analoghi. L’obiettivo di Rosetta era ambizioso e avrebbe segnato un primato assoluto: il suo scopo principale era quello di raggiungere la cometa Wirtanen, inserirsi in orbita intorno a essa e seguirla fino ad assistere alla nascita della coda della cometa e infine atterrare sulla cometa stessa. La nascita della coda di una cometa è legata alla sua vicinanza al Sole: il riscaldamento solare causa l’evaporazione delle sostanze volatili, che trascinano con sé le polveri depositate sulla superficie del nucleo cometario.
Il viaggio che Rosetta doveva compiere prevedeva diverse spinte gravitazionali di Marte e Terra: occorreva cioè una configurazione particolare dei pianeti per raggiungere la Wirtanen quando si trovava ancora nei pressi dell’orbita di Giove. Ecco perché il lancio doveva avvenire entro un intervallo ristretto di giorni. A questo punto la cometa Wirtanen è persa, tuttavia la missione verrà ridisegnata in modo da non perdere nessuno degli obiettivi scientifici che ci eravamo proposti in partenza. Occorre calcolare altri percorsi, altre traiettorie che portino Rosetta all’incontro con una nuova cometa, sempre prevedendo il sorvolo ravvicinato di pianeti, che forniscano la spinta gravitazionale necessaria per raggiungere la velocità richiesta.
E non finisce qui: Rosetta avrebbe incontrato due asteroidi, prima del suo appuntamento con la cometa Wirtanen. Questo permetteva di raccogliere con i medesimi strumenti informazioni su asteroidi e comete, che sono ritenuti corpi “parenti”, e di procedere a un confronto che si annunciava interessante. Anche questo aspetto della missione sarà salvaguardato: gli scienziati sono al lavoro per tracciare una traiettoria che garantisca l’incontro con almeno un asteroide.
Quali sono i costi per aver rimandato la missione?
Rosetta costa circa 700 milioni di euro, compreso il lancio e le operazioni. Per fare un paragone, la Stazione Spaziale Internazionale, quando sarà completata, sarà costata circa 140 volte tanto. Lasciare a terra la missione ci costerà circa 50-100 milioni di euro. È chiaro che è stata una decisione dolorosa anche da questo punto di vista ma Rosetta è una missione importante e non si è voluto rischiare di comprometterla con un lancio affrettato. Inoltre la strategia messa a punto è molto rigida sul contenimento dei costi aggiuntivi. Per esempio Rosetta sarà conservata presso la base di Kourou, all’interno della camera pulita. Questo fa risparmiare e semplifica le operazioni complessive.
Ci sono anche altre ragioni per evitare a Rosetta un nuovo viaggio da Kourou all’Europa: non è consigliabile, per esempio, montare e smontare pezzi come i pannelli solari. I prossimi mesi, fino a maggio, saranno dedicati a rendere sicuro l’accesso alla navicella spaziale, svuotando i serbatoi di carburante e eliminando tutte le batterie. Altri dispositivi che potrebbero rovinarsi, come gli arpioni del lander, saranno rimossi e rimontati in prossimità della missione.
Quando dobbiamo aspettarci il prossimo appuntamento con Rosetta per saperne di più?
In febbraio sarà messa a fuoco la nuova missione e in maggio saranno prese le decisioni definitive sui nuovi obiettivi e il nuovo profilo della missione, che come ho detto, rimarrà sostanzialmente lo stesso: passaggi ravvicinati di pianeti per ragioni “energetiche” – di fatto sono proprio i pianeti i veri serbatoi di energia di Rosetta – l’incontro di almeno un asteroide e infine la caccia alla cometa, con un atterraggio finale. In ogni caso è previsto che la missione sia lanciata entro 2 anni e mezzo e prevedibilmente non prima di un anno, un anno e mezzo.