La morte delle stelle

La stella NGC 6369, un fantasma nel cosmo

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La maggior parte delle stelle impiega milioni di anni a morire. Quando una stella come il Sole brucia tutto il suo idrogeno, si espande sino a diventare una gigante rossa di milioni di chilometri di larghezza, grande abbastanza da inghiottire i pianeti Mercurio e Venere.

Dopo essersi liberata dei suoi strati esterni, la stella collassa sino a formare una densissima nana bianca. Un cucchiaino da thè di materia di una nana bianca peserebbe sino a 100 tonnellate. Nel corso di miliardi di anni, la nana bianca si raffredda e diventa invisibile.

Stelle con una massa otto volte superiore a quella del Sole finiscono la loro esistenza in modo molto improvviso. Quando esauriscono l'idrogeno, si gonfiano sino a diventare supergiganti rosse. Tentano di mantenersi vive bruciando altri carburanti, ma questo funziona solo per pochi milioni di anni, dopodiché scoppiano, dissolvendosi in enormi esplosioni dette supernova.

Per circa una settimana, la supernova supera in luminosità tutte le altre stelle della sua galassia, poi si oscura rapidamente. Tutto ciò che rimane è un piccolo oggetto di estrema densità, una stella di neutroni o un buco nero, circondato da una nube in espansione di gas estremamente bollenti.

Gli elementi formatisi all'interno della supergigante (come ossigeno, carbonio e ferro) vengono dispersi nello spazio e questa polvere stellare alla fine si raccoglie formando nuove stelle e pianeti.

Ultima modifica 07 Ottobre 2010

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