Correnti superficiali marine
La principale forza che muove le correnti superficiali è il vento. I venti che muovono la Corrente del Golfo sono gli alisei. Soffiano verso est e penetrano fino a una profondità di circa 200 metri trascinando le acque superficiali a grande velocità su una lunga distanza. Le correnti e i venti sono misurati come vettori di velocità. La loro entità è pertanto espressa come distanza percorsa nel tempo durante il movimento nelle direzioni cardinali.
Velocità della Corrente del Golfo (16 luglio 2012) La Corrente del Golfo è la corrente oceanica più rapida al mondo, con velocità di picco di 2 metri al secondo. Quando la corrente si dirige a nord, la sua velocità diminuisce gradualmente. Le variazioni sono però molto più brusche in profondità. Alla profondità marina non più raggiungibile dai venti, il flusso appare sostanzialmente ridotto.
I campi di velocità della Corrente del Golfo sono derivati dai dati dell'altimetro radar quasi in tempo reale. Una mappa della velocità geostrofica assoluta combina i campi di velocità in direzione nord e in direzione est per ottenere una struttura di corrente superficiale significativa. Le velocità delle correnti sono rappresentate da frecce e/o codici a colori. Le velocità sono rilevabili dal confronto della lunghezza delle diverse frecce con la freccia di riferimento (1 m/s) rappresentata accanto alla barra a colori. La direzione in cui punta la freccia è la direzione della corrente. Una freccia che punta a destra indica pertanto un flusso verso est.
Per poter osservare l'influsso dei venti sulle correnti superficiali, è interessante confrontare i campi di velocità della superficie marina con i campi di velocità del vento misurati dagli scatterometri. Gli scatterometri radar agiscono essenzialmente trasmettendo un impulso di radiazioni a microonde verso la superficie oggetto di studio e misurando l'energia riflessa. Il confronto dei due parametri è molto utile per gli studi climatici. |