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Una visione artistica  di Mars Express
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Mars Express e la Grande Opposizione di Marte

28/08/2003 1602 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Solo l’uomo di Neanderthal aveva visto Marte così luminoso, circa 60 mila anni fa. Ed è difficile dire che tipo di uomo sarà quello che potrà vederlo ancora fra 26 mila anni.

Ma oggi, non ci sono solo gli uomini ad osservare Marte, ma anche una vera e propria flottiglia di sonde spaziali che sono state lanciate alla volta del pianeta rosso. La sonda dell’ESA Mars Express, a cui partecipa anche l’Italia, si sta dirigendo verso Marte alla velocità di 10 800 km all’ora ed è a circa metà viaggio: ha coperto 242 milioni di km dei 485 totali.

In gennaio arriveranno su Marte sia la sonda Mars Express, sia le sue concorrenti della NASA. E ci sono ancora speranze per vedere l’arrivo anche della sonda giapponese Nozomi, che però ha diversi problemi di funzionamento. Sarà un capodanno internazionale festeggiato sul pianeta rosso. Il fiorire della flottiglia spaziale non è una coincidenza, data la vicinanza particolare di quest’anno fra il nostro pianeta e Marte. Ma certo è un caso straordinario che il momento di maggior vicinanza tra Terra e Marte nell’arco di 100 000 anni cada proprio in un periodo della storia dell’umanità in cui l’uomo è maturo per l’esplorazione spaziale: rispetto agli anni ’60 e ’70 sono stati fatti progressi immensi in questo senso.

Ma mentre aspettiamo l’arrivo della flottiglia di esplorazione vale la pena di godersi Marte: anche se si sta allontanando sarà molto visibile per tutto il mese di settembre. Il pianeta ha una grandezza apparente di circa 20 secondi d’arco: sono le dimensioni di un TIR di 20 metri visto a circa 200 km di distanza. Osservare il pianeta ad occhio nudo, secondo me, è ancora più bello e suggestivo di quanto non sia osservarlo al telescopio. Si vedono le altre stelle, è possibile confrontare le luci. Marte appare in tutto il suo splendore.

Marte - la principale missione dell' ESA nel 2003
Marte - la principale missione dell' ESA nel 2003

Alla minima distanza Marte distava dalla Terra “solo” 56 milioni di km. Perché le sonde devono percorrere 485 milioni di km prima di arrivare a destinazione?

La Terra e Marte si muovono intorno al Sole su orbite diverse, con velocità diverse: per mandare una sonda su Marte, l’orbita deve essere un arco di parabola che parte dalla Terra e intercetta il pianeta rosso.

Lo stesso accade se da un’auto che percorre una corsia autostradale si volesse lanciare un pallone a un’altra auto che stiamo superando. Dobbiamo tenere conto della velocità relativa dei veicoli: non possiamo semplicemente aspettare di sorpassarla e poi lanciare la palla diritta verso l’auto. Lo stesso accade per le sonde. E da questo deriva un percorso lungo 485 milioni di km, quando la minima distanza è quasi nove volte inferiore.

Le missioni robotiche e le nuove tecnologie apriranno la strada a missioni umane su Marte piú sicuri
Le missioni robotiche e le nuove tecnologie apriranno la strada a missioni umane su Marte piú sicuri

Quali sono gli obiettivi della missione europea?

I misteri di Marte sono ancora molti: oggi non sappiamo ancora se esiste dell’acqua negli strati superficiali del pianeta, appena al di sotto della crosta. La missione Mars Express è dotata di un radar di costruzione italiana, il MARSIS, con il quale, dopo essersi inserita in orbita intorno al pianeta, ne scandaglierà la superficie fino a 3-5 km di profondità, proprio per scoprire se vi sono giacimenti di acqua. E se quest’acqua è liquida o gelata.

E ancora non conosciamo la storia dell’atmosfera di Marte, un’atmosfera oggi molto tenue, molto sottile, che non permetterebbe l’esistenza di mari di acqua. Un altro strumento italiano, il PSF, analizzerà la composizione chimica dell’atmosfera marziana, che oggi sappiamo essere principalmente di biossido di carbonio, ma che vogliamo analizzare con più dettaglio. Conoscere bene Marte, com’è cambiata la sua atmosfera, se vi sono stati mari e oceani, ci potrebbe permettere anche di capire come cambia il clima globale di un pianeta molto simile al nostro. Potrebbe avere ricadute interessanti anche per chi si occupa di geologia e di clima sulla Terra. E, dunque, per tutti noi, interessati o meno all’astronomia e allo spazio.

La corsa alla conquista della Luna ha segnato la guerra fredda tra URSS e USA. Ora la competizione per la conquista di Marte sembra essere tra Europa e USA. Stanno proprio così le cose?

Non esattamente, in realtà le missioni della NASA e quella dell’ESA saranno complementari e si daranno una mano una con l’altra. Per esempio a Terra per raccogliere i segnali inviati dalle sonde si potranno utilizzare sia antenne dell’ESA che della NASA. Ed è giusto così.

Lascia che lo dica meglio con una frase di Schiaparelli, l’astronomo italiano che dette inizio all’indagine moderna di Marte. È una citazione inedita che proviene direttamente dall’archivio storico dell’Osservatorio Astronomico di Brera. È una frase che Schiaparelli scrisse a Percival Lowell, sua estimatore ed accanito sostenitore della vita su Marte, nel 1907. Schiaparelli dice: “Questo pianeta è davvero prezioso. È stato tra i primi corpi celesti studiati dai Babilonesi. Poi ha permesso a Keplero di scoprire le due prime leggi del moto dei pianeti. Ora ci aiuta a svelare i misteri della vita su altri mondi. È il Marte terrestre, cioè la guerra, che deve essere abolito.”(Lettera di G. V. Schiaparelli a P. Lowell, 1907. Archivio dell'Osservatorio astronomico di Brera. Fondo G. V. Schiaparelli).

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