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La distanza più corta tra la Terra e Marte
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Rosetta reloaded

17/07/2003 560 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Prosegue il viaggio per Marte della Mars Express. La sonda dell'ESA, che registra una notevole partecipazione italiana, è stata lanciata il 2 giugno e il suo arrivo su Marte è previsto per il prossimo dicembre.

Gli strumenti della Mars Express sono stati messi alla prova con una serie di osservazioni della Terra e del sistema Terra Luna. E tutto sembra andare per il meglio. La Camera ad alta risoluzione ha raccolto delle immagini a colori del sistema Terra-Luna, visibili sul sito www.esa.int: è molto evidente l’oceano Pacifico e la copertura nuvolosa all’altezza dell’equatore.

Una volta su Marte, la Camera avrà il compito di raccogliere immagini della superficie marziana, con una risoluzione che può arrivare fino a 2 metri. Prove simili sono toccate anche allo strumento Omega, destinato allo studio della composizione chimica dell’atmosfera marziana, che è stato impiegato per diverse misure sull’atmosfera terrestre. E in modo corretto Omega ha messo in evidenza l’ossigeno molecolare, l’acqua, il biossido di carbonio, il metano. Su Marte lo strumento dovrà identificare le principali molecole atmosferiche del pianeta rosso e analizzarne la superficie. Segnali positivi anche dai controlli sul Beagle2, il robot che deve atterrare su Marte. Naturalmente questo non significa che non ci siano stati problemi: significa piuttosto che il team di scienziati, tecnici, ingegneri che segue la missione è stato in grado di affrontarli e risolverli. È questo il miglior segnale per il futuro.

Rosetta sarà la prima nave spaziale ad orbitare intorno ad un nucleo di una cometa
Rosetta sarà la prima nave spaziale ad orbitare intorno ad un nucleo di una cometa

E a fronteggiare una situazione particolarmente impervia si sono trovati gli scienziati dell’ESA in occasione del lancio di Rosetta, che era previsto per gennaio 2003, ma che è stato sospeso all’ultimo momento. Quale è il destino di Rosetta?

Il lancio di Rosetta fu rimandato perché in dicembre il lanciatore Ariane5 era esploso dopo la partenza, con la conseguente distruzione dei satelliti. L’ESA non ha voluto rischiare di perdere la missione e si è preferito cercare una strada alternativa, che è stata delineata dopo mesi di lavoro intenso.
Il 13 e 14 maggio scorso si è tenuto un meeting durante il quale è stata tracciata la nuova missione. Il lancio è ora previsto per il febbraio 2004, ancora dalla base europea di Kourou, e ancora a bordo di un lanciatore Ariane5. Piena fiducia dunque nei lanciatori europei. In ogni caso, a scopo cautelativo, sono state previste anche altre soluzioni per assicurare in ogni caso il pieno successo della missione. Con lo stesso spirito si sta cercando di prevedere la possibilità di lanciare la missione anche nel 2005, nel caso in cui sorgessero problemi dell’ultima ora.

Rosetta, naturalmente andrà ancora a caccia di una cometa, ma questa volta si tratta della Churyumov-Gerasimenko. È una cometa di cui si sa ancora molto poco, per la verità, ma della quale si suppone che abbia un nucleo di dimensioni maggiori di quello della cometa Wirtanen.

Rosetta - l'intercettore della cometa
Rosetta - l'intercettore della cometa

Che cosa ha significato rimandare una missione di questo tipo?

Intanto una spesa additiva di circa 70 milioni di euro. La sonda è stata “spogliata” di tutti quegli elementi che possono rovinarsi nell’attesa, e conservata in un apposita camera pulita, a Kourou.

Dal punto di vista scientifico, si è dovuto cambiare cometa, come abbiamo detto. Ma se la cometa Wirtanen era stata studiata per anni, ora occorre una intensa campagna osservativa per raccogliere informazioni sulla nuova cometa. Sarà richiesto uno sforzo intenso, sia da Terra che dallo spazio: utilizzeremo sia il Telescopio Spaziale Hubble che il Very Large Telescope installato in Cile e di proprietà dell’ESO, l’Osservatorio Meridionale Europeo di cui fa parte anche l’Italia.

Si sta cercando di recuperare anche un aspetto interessante della missione: se Rosetta fosse stata lanciata lo scorso anno, la traiettoria programmata avrebbe portato la sonda a sorvolare due asteroidi della Fascia Principale, situata tra le orbite di Marte e di Giove. Questo avrebbe permesso di raccogliere informazioni, con i medesimi strumenti, su oggetti celesti – asteroidi e comete – che hanno apparentemente un aspetto diverso, ma che risalgono entrambi all’epoca di formazione del sistema solare. Naturalmente cambiare cometa ha significato “perdere” l’incontro con i due asteroidi designati: occorre adesso eleggerne di nuovi.

Ma l'Agenzia Spaziale Europea non aveva previsto fin dall'inizio una soluzione? Perché si e' dovuto attendere 5 mesi prima di sapere qualche cosa?

Rosetta è una missione estremamente complessa. Il suo è un viaggio interplanetario di circa 11 anni, durante i quali Rosetta sfrutta un doppio passaggio vicino alla Terra e un passaggio ravvicinato con Marte per aumentare la propria velocità di crociera grazie al cosiddetto effetto-fionda. Una volta raggiunta la cometa, il compito di Rosetta era quello di seguirla nel corso del suo avvicinamento al Sole, sfruttando da una parte l’attrazione gravitazionale della cometa stessa, dall’altra la capacità di propulsione dei razzi di bordo.

L’idea è del tutto nuova: non è mai stata tentata una missione del genere! Ci permetterebbe di assistere in diretta alla nascita della coda della cometa, che viene prodotta dall’effetto della radiazione solare sulla superficie gelata del nucleo cometario. Non solo: era previsto persino un atterraggio sulla superficie della Wirtanen. Nel pensare a una nuova missione, si è cercato di non perdere nessuna di queste caratteristiche.

Ma è chiaro che la differente struttura della cometa comporta anche altre variazioni: per esempio avendo un nucleo di dimensioni maggiori, maggiore sarà la velocità con cui il lander toccherà la sua superficie. Il lander smorza la sua caduta attraverso delle “zampe” flessibili, che erano state però progettate per smorzare la caduta sulla Wirtanen e non sulla nuova cometa. È stato dunque necessario “rinforzare” le gambe del robottino.

Sono aspetti questi che spesso non vengono portati a conoscenza del grande pubblico non conosce, ma permettono di intuire quanto complicate siano le sfide spaziali dei nostri giorni. La conquista della Luna, ormai è chiaro a tutti, è stato solo il primo passo.

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