Esercizio 4 – Rilevare i cambiamenti nella parte di terraferma del delta
I cambiamenti che si verificano alla foce dello Sfantu Gheorghe sono molto rapidi e si possono misurare ottimamente con le immagini Landsat. L’esempio precedente ci ha mostrato che il delta secondario è cresciuto nel tempo. Se sulla costa abbiamo riscontrato cambiamenti tanti rapidi, sarà accaduto lo stesso al delta? Per rispondere a questa domanda guardiamo le immagini del 1984 e del 2000 nella zona del delta secondario.
Aprite le due immagini 432_1984.tif e 432_2000.tif
Immagini Landsat del 1984 (sinistra) e del 2000 (destra) che mostrano i cambiamenti nel braccio di Seredne del delta (USGS, ASRC) Possiamo vedere che il delta secondario comprende due bracci: Turetski (o ramo turco) e Seredne (che significa “braccio di mezzo”). La larghezza dei due bracci sembra più o meno la stessa, l’unica differenza che si nota è nella parte alta di Seredne, che nell’immagine del 2000 sembra misurare meno di 30 m (vedi le frecce gialle). In basso vedete un’immagine della zona come si presentava al momento dell’elaborazione di questo studio . Fotografia del braccio di Seredne del delta
Come spiegate il restringimento del braccio di Seredne?
Come mai il braccio di Turetski non si è modificato molto rispetto all’immagine del 1984?
Suggerimento: per rispondere correttamente a questa domanda dovete tener presente l’evoluzione dell’isola di Sacalin.
La risposta è molto semplice: nel passato l’isola ha subito un moto di allontanamento dalla foce del Seredne. Così, attraverso l’erosione e il movimento verso ovest, l’isola ha ostruito la foce del fiume. Impossibilitato a trovare uno sbocco verso il mare, il braccio di Seredne si è riempito di fango e si è ridotto in ampiezza. L’afflusso d’acqua è esiguo e col tempo i canneti trasformeranno Seredne in una palude. Benché la foce del Turetski non sia molto profonda, il fiume continua a trasportare acqua, mantenendo la propria funzionalità. Per questa ragione non si è ostruito.
| | Fotografia della foce del braccio di Seredne (la foce del Seredne è ostruita) | | Lungo il braccio di San Giorgio sono stati creati molti canali per accorciare la distanza di navigazione. Uno di questi canali è visibile nell'immagine del 1984, mentre era in costruzione. Al completamento dei lavori, la sua ampiezza è aumentata. Misurate la larghezza della parte naturale del braccio di San Giorgio e poi quella del canale artificiale che unisce le due anse. Quale pensate sia stato l’effetto della creazione di questo canale sull’afflusso d’acqua?
Immagine Landsat acquisita nel 1984 che mostra uno dei canali creati nel braccio di San Giorgio. (USGS, ASRC)
La creazione di questo canale ha portato a una diminuzione della velocità dell’acqua lungo l’ansa naturale. Con l’aumento della velocità della corrente lungo il nuovo canale, si avrà una maggiore erosione nella parte bassa, con la conseguenza che il canale sarà più profondo a monte e a valle. Un significativo volume d’acqua lascerà le anse naturali per riversarsi ad alta velocità nel canale e quindi col tempo si verificheranno processi di deposito di sedimenti, accompagnati da una riduzione della profondità.
Conclusioni La rilevazione dei cambiamenti è una tecnica potente negli studi ambientali. Usando LeoWorks potete capire l’evoluzione di un'isola di barriera e la morfodinamica costiera al confine tra fiume e mare. Le immagini Landsat hanno un’efficacia comprovata e rappresentano una risorsa importante per i progetti geografici. Queste immagini sono ad uso libero dal 2008, utilizzando i siti di Earth Explorer o Glovis. Una conoscenza del terreno è necessaria per convalidare i risultati degli studi di rilevazione dei cambiamenti. |