| | | Immagine ERS del Delta interno del Niger | | Informazioni generali
Il Delta interno del Niger si trova nel Mali meridionale. Non si tratta di un delta marino vero e proprio, ma di una pianura alluvionale formata dalle acque piovane provenienti dagli altopiani tropicali meridionali. L'area del delta fa parte del Sahel, un'area a Sud del più vasto deserto africano, il Sahara. Una volta all'anno, le acque delle piogge tropicali meridionali scorrono verso i bassopiani settentrionali fino al delta, esplicando una grande influenza sulla vita quotidiana in tale regione. Molte persone vivono di questa piena annuale. Il Sahel realizza il proprio ecosistema come zona di transizione tra due regioni climatiche diverse: il deserto a Nord e le aree semi-arida e sub-umida a Sud. A causa della variazione climatica globale e dell'influenza umana, l'ecosistema del Sahel è però oggi a rischio.
Nel Mali centrale, in corrispondenza della città di Mopti, al Niger si unisce il fiume Bani, suo tributario. In questa zona, entrambi i fiumi formano il Delta interno del Niger. Quest'area, nota anche come Delta interno, è un labirinto di canali, paludi e laghi poco profondi all'interno di vaste depressioni, che si riempiono con la piena annuale e poi progressivamente si svuotano.
| | | Il Sahel - passaggio dal deserto alla savana | Zona del Sahel Circa 20 000 anni fa, il Sahara copriva un'area paragonabile a quella attuale. Ma durante il successivo periodo umido, si contrasse a piccole aree del Nord Africa. A Sud, si svilupparono grandi sistemi fluviali con ampie aree di sedimenti fini, come quelli del Delta interno del Niger e del Lago Ciad. Le numerose dune mobili si consolidarono grazie alla crescita della vegetazione naturale. Dal 3000 a.C., tuttavia, il clima in quest'area del tropico settentrionale cambiò, e il terreno tornò al suo stato arido. Il Sahara ritornò ad espandersi. Nella fascia meridionale, corrispondente all'attuale zona del Sahel, si sono da allora verificati regolarmente periodi di siccità.
Gli ecosistemi della savana e delle tradizionali forme di attività economica umana si sono adattati ai periodi di siccità indotti dal clima, che hanno portato a fenomeni di desertificazione periodica in una regione dopo l'altra. La vegetazione e le popolazioni umana e animale si sono riprese più volte da questi periodi di siccità, che duravano in genere diversi anni. Desertificazione Il Sahel è la zona di transizione tra il deserto del Sahara e le regioni tropicali dell'Africa. Il termine Sahel viene dall'arabo "sahil", che significa "limite" o "linea costiera". Il Sahel è la parte settentrionale della zona climatica di transizione con precipitazioni da 150 a 450 mm e 8-10 mesi privi di pioggia. L'area si estende dall'Oceano Atlantico per attraversare l'Africa fino al Mar Rosso, a Nord dell'Etiopia. La sua larghezza varia da 300 a 500 km. Per quanto riguarda la vegetazione, il Sahel comprende una zona semi-desertica a Nord e la savana del Sahel a Sud. In quest'area le forme di vita vegetale sono costituite principalmente da radici, arbusti e alberi solitari, tra cui l'Acacia albida e l'Acacia senegal. Dopo le piogge, si registra una maggiore crescita della vegetazione, ma le piante si seccano presto all'inaridirsi del suolo.
Il problema principale della regione del Sahel è la desertificazione, ovvero l'espansione del deserto oltre le sue barriere naturali: la savana e le steppe. Questo fenomeno ha diverse cause. Negli ultimi anni si sono registrate enormi fluttuazioni nel tasso di precipitazione, con alcune gravi siccità (1912-15, 1941-42, 1968-74, 1983-85). Di conseguenza, il terreno diventa sabbioso, la copertura di vegetazione sparisce e, senza barriere naturali, il deserto avanza - assistito dagli alisei provenienti da Nord-Est, che rendono il terreno ancora più arido.
Anche in presenza di precipitazioni maggiori, il terreno reso sabbioso sarebbe ora difficile da coltivare. | | Vivere nel Sahel | | Un contributo ancora più importante alla desertificazione è l'aumento della popolazione in quest'area sensibile. Le moderne tecnologie permettono di costruire pozzi più profondi ed efficienti. Ciò incoraggia gli allevatori di bestiame ad aumentare il numero di capi delle loro mandrie, che a loro volta necessitano di maggiori pascoli, mentre l'acqua potabile si riduce. Arbusti e alberi muoiono, e il terreno inaridisce. Il vento poi spazza via i componenti più importanti del suolo dal punto di vista agricolo, lasciando il terreno sabbioso e roccioso.
Nei terreni sabbiosi, le piante crescono molto lentamente, mentre la popolazione ha bisogno di sempre più legna da ardere e foraggio per gli animali. Ed ecco perché finisce con lo sparire anche l'ultima, sporadica copertura vegetativa naturale. Senza una barriera naturale di piante, il deserto di sabbia avanza senza incontrare alcuna resistenza. Enormi quantità di sabbia portate dal vento si riversano nelle steppe e impediscono alle piante di crescere, persino quando piove. A questo punto le popolazioni si spostano verso le steppe meridionali per trovare vegetazione utile. La popolazione aumenta enormemente, come la loro conseguente necessità di legno, campi e foraggio per gli animali. La desertificazione continua ad avanzare. Dagli inizi degli anni '70, il Sahel ha perso una fascia di 100 km di larghezza attorno al Sahara. | |